DICHIARAZIONI FABIANI LAZIO - La Lazio, nella stagione 24/25, ha aperto di fatto un nuovo ciclo: via gli storici Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson, e dentro numerose forze fresche. A partire dall'allenatore; dopo le frizioni tra Tudor e il presidente Lotito e le conseguenti dimissioni del croato, il prescelto per la panchina è stato Marco Baroni, reduce da un'ottima e insperata salvezza con il Verona.
Il principale artefice del ricambio generazionale è, per forza di cose, il DS Angelo Fabiani. Uomo di fiducia di Claudio Lotito, ha preso le redini della direzione sportiva, sostituendo il dimissionario Igli Tare. In conferenza stampa, Fabiani ha voluto fare il punto sul calciomercato estivo, affrontando questioni spinose come quella relativa a Danilo Cataldi. Di seguito le dichiarazioni più rilevanti, riprese da SoloLazio.it.
DICHIARAZIONI FABIANI SUL MERCATO DELLA LAZIO
CATALDI - “Per Cataldi la cosa è nata tre giorni prima della chiusura del mercato, ho parlato col procuratore che mi ha chiesto la posizione della Lazio qualora ci fosse l’interesse di una squadra. Gli è stato detto che se vuole andare, può tranquillamente andare e dopo mezz’ora mi sono arrivati i documenti dalla Fiorentina. Io mi sarei comportato diversamente ed è vero che nell’ultimo mese mi sono confrontato con Danilo, ci siamo detti delle cose e per rispetto del ragazzo, è giusto che queste cose rimangano fra di noi. Nessuno mai mi potrà rimprovera del lavoro che faccio, io cerco di agire sempre in buonafede, Cataldi è in prestito alla Fiorentina ed è ancora di proprietà della Lazio".
ANCORA CATALDI - “Non sono un bugiardo riguardo la situazione di Cataldi, la conferenza di presentazione alla Fiorentina mi ha lasciato sorpreso perché la vicenda è andata esattamente così. Attualmente è solo in prestito ed è sempre un giocatore della Lazio. Secondo me poi cambiare aria fa bene. Il colloquio amicale che abbiamo avuto prima della cessione è giusto che rimanga fra di noi. La firma sul trasferimento non l’ha messa Fabiani, ma lui. Danilo ha detto quello che in quel momento doveva dire però non si dica che abbiamo sbagliato qualcosa".
IMMOBILE - "Ciro Immobile non sapeva di andare via tre giorni prima del ritiro ad Auronzo di Cadore. Mi aveva detto di essere carico e poi è arrivata la richiesta da parte del Besiktas e ha ritenuto di fare una nuova esperienza e dopo tanti anni può solo avergli fatto bene. Non lo abbiamo ostacolato, lo abbiamo solo favorito vedendo poi com’è andata la trattativa”.
TRATTATIVE - “Dia era una prima scelta, Greenwood lo abbiamo trattato lo scorso anno e probabilmente non era nell’interesse dell’entourage e del ragazzo venire alla Lazio. I migliori affari sono quelli che non si fanno”.
BASIC - “L’intervista che ha fatto Basic mi ha lasciato basito perchè determinate operazioni possono solo ledere alla Lazio. Ne va della serietà della squadra, soprattutto verso il tifoso che fa l’abbonamento. Questo sistema con me non passa e bisogna dare un taglio netto”.
GIGOT - "Dove non ero tranquillo è nel reparto difensivo perché si percepiva che mancava qualcosa: Gigot è un incrocio fra Cannavaro e Claudio Gentile. Con lui abbiamo cambiato rotta perché crediamo in lui e speriamo che faccia lo stesso lavoro fatto con altre squadre dentro e fuori dal campo”.
CENTROCAMPO - “Lo scorso anno Rovella e Guendouzi hanno giocato meno perché c’era qualcuno che giocava di più e ora non c’è più. Per il modo di giocare di Baroni siamo coperti, senza tenere conto degli infortuni. Se c’era un 2002 o 2003 da inserire, lo avremmo valutato ma non c’era e abbiamo preferito agli over. Diamo tempo e fiducia a Castrovilli che ha ricoperto diversi ruoli”.